Niccolò Paganini
Violin Concerto n°6
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![Paganini Concerto 6 violin guitar Gabriele Zanetti](https://static.wixstatic.com/media/78fc86_15616817199440e5ba0b20cd5ceb3317~mv2_d_2347_3787_s_2.jpg/v1/fill/w_256,h_410,al_c,q_80,usm_0.66_1.00_0.01,enc_auto/78fc86_15616817199440e5ba0b20cd5ceb3317~mv2_d_2347_3787_s_2.jpg)
![Schermata 2022-11-19 alle 11.33.21.png](https://static.wixstatic.com/media/78fc86_cb3ced657b744e2e81292179bd50286f~mv2.png/v1/fill/w_256,h_410,al_c,q_85,usm_0.66_1.00_0.01,enc_auto/Schermata%202022-11-19%20alle%2011_33_21.png)
![Paganini Concerto 6 violin guitar Gabriele Zanetti](https://static.wixstatic.com/media/78fc86_42bc419835394fa4b6f29b2249dd8664~mv2.jpg/v1/fill/w_249,h_353,al_c,q_80,usm_0.66_1.00_0.01,enc_auto/78fc86_42bc419835394fa4b6f29b2249dd8664~mv2.jpg)
![Schermata 2020-09-08 alle 12.26.34.png](https://static.wixstatic.com/media/78fc86_add02f50dcd54d11ac1db74ed7ccf488~mv2.png/v1/fill/w_600,h_352,al_c,q_85,usm_0.66_1.00_0.01,enc_auto/Schermata%202020-09-08%20alle%2012_26_34.png)
Il Concerto in Mi minore è locato presso l'Archivio storico del comune di Genova.
La revisione pubblicato nell'aprile 2017 è basata sul manoscritto analizzato.
Sebbene sia impossibile datarlo con certezza, il Concerto è sicuramente ascrivibile a una produzione giovanile di Paganini: riecheggiano modelli riconducibili a Kreutzer e Viotti. Il primo movimento Risoluto, formalmente molto bilanciato, è quasi un excursus di motivi violinistici preceduti da un’introduzione a capriccio. Inoltre si possono notare evidenti analogie tra il primo tema e l’incipit del Solo nel Primo Concerto.
L’Adagio in Mi maggiore è invece intimamente toccante: sembra anticipare i caratteri protoromantici e il tono delle romanze senza parole. Gli accenti operistici sono totalmente banditi, le cadenze non sono scritte ma affidate al gusto dell’interprete. Il virtuosismo è certamente meno pronunciato rispetto agli altri concerti, anche per via di un’impostazione che ancora rifugge i canoni teatrali.
L’ultimo movimento, una Polacca in forma di Rondò, anticipa il Terzo concerto in Mi maggiore. A ogni strofa del rondò accresce la brillantezza, fino a richiamare nel disegno e nell’intenzione l’undicesimo capriccio per violino solo.